«Franzischinu» Satta, il poeta della memoria
NUORO. Più passa il tempo e più il ricordo di Franceschino Satta assomiglia ad
uno dei suoi ritratti: tracce antiche disegnate con tinte che sanno di leggero e
soffiate di poesia. L'uomo che ha saputo raccontare altri destini, che ha
raccolto e consegnato alla memoria scorci di un passato che rivive anche
attraverso i suoi scritti, da poco più di un anno non canta più: si è spento
portandosi dentro i sentimenti urlati a bassa voce, con lo stile che aveva
caratterizzato le sue composizioni.
Se n'è andato per sempre da protagonista, in una delle tante notti di luglio,
lucido ma provato dalla sofferenza che da un po' di tempo ormai accompagnava le
sue giornate. A lui si devono le atmosfere più fluide dettate da una creatività
intrisa di malinconia e sentimento, evocazioni elaborate con sofisticata ricerca
di vocaboli e suggestioni antiche. Con queste parole, all'indomani del triste
annuncio, commentavamo il dolore del suo ultimo e improvviso viaggio. In questo
anno di silenzio, dalla sua morte ad oggi, in tanti hanno lealmente rinforzato
l'imponenza della sua figura: quelli che gli hanno voluto bene, che l'anno
conosciuto , che l'hanno raccontato.
Dolores Turchi, la popolare scrittrice di Oliena, lo ricorda uomo riflessivo e
buon osservatore: «un poeta che dipinge i suoi versi come un pittore le sue
tele. Chi è poeta è anche pittore, senza peraltro dover usare il pennello, così,
come chi è pittore non può non essere poeta nelle sue espressioni figurative».
Intenerisce la testimonianza di sua figlia, Rosalba, che lo ha tanto amato: «Nel
momento in cui mio padre ha esalato l'ultimo respiro ho avuto la nitida
sensazione che il cielo, che lui, da sempre, aveva teneramente cantato nei suoi
versi più belli, si rimpicciolisse per fargli da culla».
Anche il cordoglio più pubblico e ufficiale, per voce dell'assessore alla
Cultura Roberto Deriu, è ricco di toni di seta: «Ha cantato la Nuoro più
autentica e profonda. La dolce malinconia dei suoi versi resta diffusa nel
nostro cielo, chiusa nel nostro cuore».
Ho sempre viva l'immagine del primo incontro. Ero stato chiamato a presentare il
Concerto di Natale del 2000 nella cattedrale di Nuoro, dagli amici del Coro
Ortobene: nell'annunciare l'esibizione di un canto costruito su una delle sue più
belle poesie, spesi alcune parole per sottolineare la sua grandezza, ignaro del
fatto che lui fosse presente. Lo vidi venirmi incontro dal fondo della chiesa,
leggermente chino e avvolto nel suo cappotto verde, custode di emozioni prima
covate e vissute, poi regalate al mondo.
Ho preso in prestito il titolo della sua ultima raccolta di poesie «Incantos»,
per dare un nome allo spettacolo che ho condotto nel corso dell'estate in tante
piazze della Sardegna: un omaggio affettuoso al poeta di Nuoro, tenuto segreto
fino a questo momento.
Stasera, in piazza Satta, alle 21, la comunità nuorese rilegge uno spaccato
della sua eredità, per voce di tanti che intoneranno al cielo la forza di quei
versi incantati, colmi di cuore. La città onora la memoria del suo grande
figlio con un incontro di musica e parole (voluto dalla Provincia e dal Comune),
al quale hanno aderito i componenti del Coro Ortobene diretti da Alessandro
Catte (promotori e organizzatori dell'appuntamento), Giovanni Carroni, Piero
Marras, il Tenore Santu Predu. Interverrà anche la figlia del poeta, Rosalba
Satta.
Un evento semplice, così come lui avrebbe gradito.
Tra le note insertate in pagine di poesia, non mancheranno quelle impresse dal
cantautore Piero Marras sui versi di «Bae luna»:
«Bae luna, allughemi sa bida.
Bae luna, allughemi su coro;
diat esser bellu, luna, in oche a morrer goi».
Giuliano Marongiu
Nuoro.
E’ in programma per venerdì 6 settembre ,alle 21, in piazza Sebastiano Satta,
la serata commemorativa dedicata al poeta nuorese Franzischinu Satta.
La
figlia Rosalba e il giornalista Paolo Pillonca ne tracceranno il ricordo, mentre
su palco si alterneranno Piero Marras, Giovanni Carroni, il tenore Santu Predu e
il Coro Ortobene, recitando o cantando le poesie del Satta. La manifestazione è
stata organizzata al gruppo folk Ortobene, col patrocinio del Comune e della
Provincia.
(da “La Nuova Sardegna” del 4 settembre 2002)
Il manifesto che pubblicizza l'evento
Un ricordo dell'uomo e poeta
Franzischinu Satta
Nuoro. Il 6 settembre sarà finalmente ricordato Tziu Franzischinu Satta. L'illustre poeta nuorese, deceduto il 25 luglio dello scorso anno, ha vissuto una intensa vita dedicata all'insegnamento, insegnamento rivolto sia verso i bambini delle elementari e attraverso l'arte letteraria a quanti ne hanno potuto apprezzare le qualità, con le splendide poesie e con i suoi meravigliosi racconti, che molto spesso, hanno fatto rabbrividire i lettori per il modo penetrante che ha sempre avuto nello scrivere le sue emozioni di vero barbaricino e santupredinu. Alla memoria dell'uomo e poeta, per il 6 settembre alle 21,00, è stata promossa una serata ricordo nella suggestiva Piazza Sebastiano Satta. La manifestazione è organizzata dal Gruppo folk Ortobene con il patrocinio delle Amministrazioni provinciale e comunale di Nuoro. Il programma prevede la presenza di Paolo Pillonca, Piero Marras, Il Tenore Santu Predu e del Coro Ortobene. La poetessa Rosalba Satta, figlia dell'artista, nel corso della serata proporrà ai presenti un tracciato del proprio genitore.
Luigi Ladu
L'intervento di Rosalba :
Ricordando un padre poeta
Generalmente i ringraziamenti si fanno alla fine; decido invece di farlo subito perché lo considero importante ed anche perché desidero rivolgere l’ultimo pensiero a mio padre.
Allora…innanzi tutto ringrazio tutti coloro che hanno organizzato e partecipato a questa serata davvero speciale; ringrazio , naturalmente, coloro che hanno permesso che questo incontro si realizzasse: gli assessori alla Cultura e Spettacolo del Comune e della Provincia, Deriu e Rocca.
Ringrazio coloro che hanno parlato, e continuano a ricordare mio padre con grande tenerezza, da Giuliano Marongiu a don Mariani che forse più e meglio di altri hanno saputo leggere la poesia e l’anima di mio padre.
Un grazie e un abbraccio particolare ad Alessandro Catte, non solo perché ha accarezzato e coltivato l’idea di questa giornata, ma anche e soprattutto perché, come un figlio acquisito, ha condiviso con mio padre - in particolare nell’ultimo periodo - momenti di grande carica affettiva ed emozionale .
Approfitto però dell’occasione che mi viene offerta per rivolgere un sentito GRAZIE anche al sindaco di Nuoro, all’Assessore competente e alla commissione toponomastica per aver voluto dedicare una via a mio padre, pochi mesi dopo il suo "volo".
Grazie di cuore!
Questo riconoscimento è giunto in un momento in cui io ed i miei fratelli avevamo bisogno di una carezza… perché, col passare dei giorni, la consapevolezza del distacco rendeva sempre più insostenibile il peso della croce.
Questo riconoscimento è servito a ricordare ulteriormente , a me e ai miei fratelli , il privilegio d’aver avuto come padre un uomo, che non solo ha onorato con i suoi versi la sua terra e difeso strenuamente la sua lingua, ma che ha saputo trasmettere a noi figli, col suo esempio di vita, il valore della libertà , indicando sempre, come corsia preferenziale, la via dell’onestà e della solidarietà . Ripeteva spesso
- ed è un tema che ricorre sovente nei suoi versi più belli - che lo sguardo deve essere testardamente rivolto verso l’altro… convinto come era che l’indifferenza uccide più delle guerre e più dell’odio. Non a caso ho imparato , da sempre, a guardare oltre le pareti della mia casa , e a sentire i silenzi di pietra di chi non ha voce.…
Se dovessi andare a cercare la parole più belle e fossi capace di metterle insieme nel migliore dei modi per parlare di lui… mancherebbe sempre qualcosa.
Il mio non è più – e non lo è più da tempo- l’innamoramento adolescenziale per un padre che è stato sempre presente anche quando non poteva esserlo materialmente. E’, invece, la consapevolezza - maturata con gli anni - d’essere vissuta accanto a un uomo che è stato capace di farmi sentire speciale, sempre. E di far sentire unici , speciali, insostituibili anche gli altri figli. E crescere, sapendo di "esserci" e di contare, ha significato, per tutti noi, imparare a dar spazio ai pensieri e voce ai sentimenti.
A chi pensa che questa sia retorica commemorativa o rispetto che si deve ad una persona che non c’è più… rispondo che così non è, non solo perché, da sempre, mi porto appresso un intenso profumo di "pulito" che continua a dare colore e calore ai miei stupendi ricordi di figlia , ma anche perché ciò che ho l’occasione di dire , oggi, da questo palco, è ciò che dissi e scrissi, in varie occasioni, anni addietro , nei momenti più "fecondi" della sua vita…quando lui c’era , era presente e, proprio perché presente, desideravo che sapesse quanto gli fossi grata, quanto mi sentissi privilegiata nell’averlo come padre . Ricordo d’avergli fatto la mia prima "dichiarazione d’amore pubblica" nell’83 ,in occasione della presentazione del suo primo libro. E poi lo corteggiai sfacciatamente in occasione di uno spettacolo organizzato da mio fratello Paolo – il cui scopo era quello di richiamare l’attenzione nei confronti degli ultimi – quando, parlando di lui dissi, tra le altre cose, che era "il primo incontro riuscito della mia vita", e che la sua "colpa" più grande era quella di aver riempito di troppo amore la nostra vita. Ricordo che mi rispose: "Preferisco questo rimprovero, al suo contrario".
Mi commossi sempre come un’adolescente nel mettere a nudo i miei sentimenti. E sempre si commosse lui , e sempre ne andò fiero… come avesse vinto le sue gare poetiche più importanti. E forse fu anche per dimostrarmi la sua stima incondizionata che mi chiese di redigere, sei anni prima che il suo libro vedesse la luce, la prefazione del suo "Incantos-Su prantu cubau". Fu , per me, motivo di grande gratificazione…e scelsi di parlare di lui non come poeta - perché ero e sono convinta che la sua poesia è capace di "parlare" da sola, OLTRE le categorie, le definizioni e i luoghi comuni- ma come padre-poeta.
Si commosse anche in quella occasione -lo ricordo bene ! – e sentii, forte, l’abbraccio del suo sguardo e la lubrificante carezza del suo "Grazie"…
Ma è stato soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita ( quando, lottando e vincendo la mia fragilità emotiva, ho trovato la forza di trasmettergli anche fisicamente- attraverso i baci continui, le carezze e gli abbracci - l’intensità dei miei sentimenti… nella speranza-illusione che diventasse meno presente e pressante l’angoscia che gli mordeva l’anima per quel figlio adorato, perduto qualche mese prima) che ha capito ancora meglio quanto lui fosse importante per me, per noi figli, quanto spazio occupasse nella nostra vita. E forse, in qualche momento, ne fu anche spaventato perché, qualche mese prima del suo addio, ci disse, quasi scusandosi: "Mi dispiace per il dispiacere che vi sto dando…".
Mio padre… ha avuto le sue debolezze , i suoi momenti no, i suoi cedimenti: era un uomo, non era un santo.
Ma era un uomo capace di creare incanti .Di trasmettere la voglia di sognare…Io, nonostante tutto, ce l’ho ancora…intatta, e mi sforzo di trasmetterla. Nel sogno , ognuno di noi, può diventare padrone di un pezzetto di cielo e imparare, poi, a colorare d’azzurro la vita di chi ci passa accanto…
Ora mi piace pensare che lui sia qui con noi,in questa serata tutta sua.
E a lui rivolgo - prima di salutarvi - questi cinque versi, scritti l’altro ieri, affinché ,anche lassù, non dimentichi mai ciò che certamente aveva intuito quando era quaggiù : che il dolore, immane, del distacco terreno non sarà mai grande quanto la gioia d’averlo avuto come padre…
A mio padre
Il pensiero
inzuppato di buono
danza parole chiare
ossigenando il cuore.
Ancora e ancora…grazie !
Il Saluto del Sindaco di Nuoro
Mi dispiace molto non poter assistere allo spettacolo organizzato dall’associazione Ortobene per ricordare il poeta nuorese Franceschino Satta. Impegni inderogabili, a Roma , di fatto mi impediscono di assistere. Conoscendo l’impegno e la capacità del coro Ortobene, del suo direttore Alessandro Catte, di Piero Marras, del coro Santu Predu e di Giovanni Carroni so di perdermi una perla, un recital di grandissima qualità che degnamente chiude una bellissima estate nuorese. In questo modo Nuoro ricorda una sua bellissima voce, quella appunto di Franceschino Satta : le sue poesie, i suoi pensieri ci accompagneranno sempre, rendendoci orgogliosi d’essere stati suoi concittadini.
Mario Demuru Zidda
Sindaco di Nuoro
Omaggio a Franzischinu Satta
poeta della memoria.
Nuoro. Con un concerto del Coro Ortobene diretto da Alessandro Catte, insieme agli interventi dell’attore e regista Giovanni Carroni, del cantautore Piero Marras, del tenore di Santu Predu, che hanno letto o eseguito alcuni pezzi, insieme alla rievocazione commossa della figlia del poeta, Rosalba, Nuoro ha reso omaggio al cantore in limba delle antiche tradizioni.
(da "La Nuova Sardegna" del 14 settembre 2002)