La scuola in sigle

Il POF…cos’è e dove conduce

 

Qualsiasi cambiamento genera sempre una certa dose di ansia. E non per diffidenza nei confronti del nuovo, ma per paura che il nuovo, trovandoci impreparati, sia più veloce del nostro passo , del nostro bisogno di capire, del tempo necessario per rielaborare e assimilare. E poiché la fretta pare

-anzi è- la caratteristica principale di questo mondo "col fiato grosso", tale ansia-timore è giustificata. Quando poi il cambiamento riguarda la scuola

- e perciò i nostri figli e/o alunni- e si assiste a un contemporaneo fiorire di nuove sigle e paroloni lontani anni-luce dal linguaggio quotidiano dell’italiano medio, la diffidenza prende spesso il sopravvento ( e non solo fra i non addetti ai lavori!) , e si finisce per considerare "il nuovo" non come spesso è , un meditato e lodevole sforzo di miglioramento, ma come un tentativo di chiusura e/o allontanamento. Le reazioni dell’utenza possono essere diverse : far finta di aver capito e condiviso e perciò "partecipare" senza lasciare traccia; dichiarare apertamente la propria incapacità a seguire il passo del cambiamento e perciò starne lontani o, al massimo, delegare gli altri; oppure – e non è infrequente che si verifichi quest’ultima situazione – affrontare il nuovo con spirito litigioso (aggredendo verbalmente anche chi lo condivide e si impegna per realizzarlo), per combattere ciò che, presentandosi incomprensibile, crea diffidenza. In tutti e tre i casi, gran parte della responsabilità è degli addetti ai lavori, e perciò degli insegnanti e dei dirigenti, per non aver saputo dire e dare le informazioni corrette col "giusto" linguaggio.

"Curricolo, struttura cognitivo reticolare, rendere esplicito l’implicito…POF!".E’ facile gridare, anche essendo degli inguaribili ottimisti: "Mi arrendo! Ho altro a cui pensare!".

E allora? Allora perché non tentare di dare - anche, e soprattutto dalle pagine di un giornale abbastanza diffuso - una mano e scacciare i fantasmi?

Analizziamo la sigla: POF. Che significa? Piano (dell’) Offerta Formativa. In parole semplici il POF è un documento (Piano), redatto principalmente – ma non solo - dalla scuola che comunica all’esterno ( e perciò ai genitori, agli alunni e ai cittadini tutti) qual è la sua "Offerta Formativa", cioè il suo pacchetto di azioni didattiche ed educative per crescere insieme e meglio.

In sintesi : la scuola si presenta. Nel senso che dichiara apertamente ciò che sa fare, che sceglie di fare, in base alle risorse ( umane e non, presenti al suo interno) e ai bisogni degli alunni e del territorio nel quale opera. Si organizza e…si impegna per realizzarlo. Tutto qui. "Rendere esplicito l’implicito" signica anche questo. La scuola, in tal modo, acquista una sua chiara identità, che non può che distinguerla dalle altre scuole, perché "suoi" sono quei bisogni educativi, "sue" sono quelle risorse umane, "suoi" sono quegli – e non altri- alunni che hanno quelle potenzialità e quelle aspettative, "sue" sono quelle scelte culturali, la cui realizzazione deve garantire la crescita consapevole di ognuno. "Suo", perciò, il merito del successo. E la responsabilità dell’insuccesso, quando si verifica.

E l’insuccesso arriva quando non si è capaci di coinvolgere tutti – e per tutti intendo non soltanto gli alunni, i docenti e i genitori ma anche le varie agenzie educative presenti nel territorio – in una rete educativa di intenti-impegni che deve andare oltre l’orario scolastico, per creare quelle opportunità che non lascino spazio alla noia o alla solitudine…fucina , spesso, di devianza e di sconfitta. Agire in sintonia, tutti insieme, avendo scelto, sempre insieme, la meta e i sentieri per raggiungerla, è un impegno nuovo ed enorme…perché significa motivare e rinunciare ad altro; andare insieme significa anche ascoltare l’altro e rispettare il pensiero divergente. L’ incontro e il confronto per avere senso e peso non devono essere soltanto belle parole: devono diventare azioni. Raggiungere la meta insieme è meno faticoso. Più difficile diventa essere disposti ad attribuire la giusta dose di merito anche al "compagno di viaggio". Ma crescere significa anche – o soprattutto – saper cogliere e valorizzare i meriti degli altri. In questo senso il POF è un’occasione e una sfida.

Rosalba Satta Ceriale