E’ in edicola "Regaliamoci la pace",
l’ultimo libro di Federica Morrone
In un mondo in cui troppi scrivono e pochi leggono, non è facile ritrovarsi tra le mani il libro capace di far nascere sensazioni nuove, rigeneranti. Il libro capace di far discutere. Non è facile, ma a volte - viva Dio! - accade… Ed è accaduto anche qualche mese addietro, quando la Edizioni Nuovi Mondi ha pubblicato, con una significativa copertina disegnata da Vauro, il libro "Regaliamoci la pace" di Federica Morrone.
"Ho sempre sostenuto l’importanza di restare coerenti con gli incanti e le utopie della propria adolescenza – scrive , nella prefazione, l’autrice - . Credo che le persone capaci di non tradire i sogni con cui sono cresciute, mantengano una sorta di innocenza di fronte alla vita. Una purezza che li rende simili nell’affrontare i grandi temi.".
E ancora : "Uno dei doni più belli che la nostra esistenza ci concede è la possibilità di riconoscersi, l’attitudine a condividere con altri una comune sensibilità. Chi ha provato almeno una volta questa sensazione dimentica l’ombra della solitudine.".
Che dire? E’ un invito garbato ad entrare nelle pagine del libro, sapendo, da subito, che ci troveremo una parte di noi : la migliore. Quella capace di spiccare il volo per vedere oltre l’abitudinario, per crescere sentendo la vitalità delle radici del pensiero.
Ed il libro si "apre" con una intensa intervista a Tiziano Terzani, e poi continua il suo "cammino" con tante voci diverse :da Don Ciotti a Vauro, da Giulietto Chiesa a don Gallo a Margherita Hack, da Dacia Maraini a Gino Strada…fino ad arrivare a padre Zanotelli. Voci diverse che- come precisa l’autrice- "parlano insieme la lingua della comprensione, della tolleranza, della non violenza.". Della pace. E credere nella pace non significa soltanto per tutti loro un inevitabile, deciso e fermo "No alla guerra". Significa altro ancora. Significa darsi da fare : per costruire speranze, per togliere il velo dell’ipocrisia all’informazione distorta e manipolata, per gridare forte che " è necessario riportare l’etica nella politica" perché- come afferma Terzani – la politica non può essere soltanto il giochino delle tre carte per fregare chi ti sta davanti.".
"Secondo me – chiarisce sempre Terzani – si può davvero cambiare il mondo. Per farlo però prima dobbiamo riuscire a cambiare noi stessi.". E invece - continua Giulietto Chiesa – "ci trasformano in cani arrabbiati. E non c’è spazio per una democrazia in un canile.". "Quando la necessità dell’intervento armato arriva a essere propagandata da tutti o quasi i quotidiani, i telegiornali, i commentatori – ci ricorda don Ciotti - vuol dire che la guerra si è fatta vicina. Non già perché è inevitabile, ma perché tenacemente costruita. Quando le voci favorevoli all’uso delle armi diventano un coro assordante bisogna avere il coraggio di stonare. C’è bisogno di pace tra i popoli, ma anche di pace nei popoli, vale a dire di una giustizia sociale, di una dignità economica, di un progresso culturale e materiale senza i quali più facilmente si possono alimentare terrorismi e fondamentalismi.".
"Regaliamoci la pace" è un libro che aiuta ad eliminare il velo dell’ ipocrisia, che annulla le miopie di comodo, che invita il lettore a rivisitare la propria coscienza, a riappropriarsi –come scrive Federica Morrone- "dei grandi valori, dei temi essenziali, di un uso etico del libero arbitrio, a fronte di un sistema concentrato esclusivamente sui consumi e sull’ appiattimento morale che questo comporta..
Tutte le voci presenti nel libro "costruiscono e rappresentano una speranza; è vitale che altri ancora si uniscano.".
In conclusione : acquistare "Regaliamoci la pace" consentirà ad "Emergency"di porre un’ulteriore toppa alle tragedie causate dall’indifferenza , dal silenzio, dall’aggressività, dal cinismo di chi non crede nella forza del dialogo e della condivisione, visto che il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto all’organizzazione umanitaria di Teresa e Gino Strada.
Leggerlo, invece, sarà come concedersi una doverosa sosta per pensare e ripensare alla propria vita e a quella degli altri , in uno spirito di condivisione e di rispetto. "Decidere finalmente di ascoltare la propria coscienza - ci ricorda, in conclusione, l’autrice – suscita , all’inizio, uno stordimento tipico delle sensazioni cui siamo poco abituati: poi, a poco a poco, si tramuta in una bellissima vertigine.".
( pubblicato su "L'Ortobene" nel febbraio 2003)
Rosalba Satta Ceriale