NELLE SCUOLE MEDIE DI BUDONI
INCONTRO
CON ALBINO BERNARDINI
di
Rosalba Satta Ceriale
I bambini sanno scegliere se gli si offre la possibilità. Ne sono convinta . Quando decidono di guardare film mediocri o spettacoli fatti di niente è perché la scelta è contemporanea esclusione di qualcosa che pesa ancora meno dal punto di vista culturale ed umano : la noia , l’ indifferenza, il niente, l’ angoscia dei compiti da eseguire a casa fatti, troppo spesso, di quesiti non capiti a scuola.
Nel bambino che preme il tasto e segue il film mediocre , non c’è il vuoto o il poco. C’è la scintilla della curiosità che non è stata trasformata in interesse , e che il vento della solitudine rischia di spegnere.
Il bambino è , per sua natura , un ricercatore di novità, di sapori nuovi e…a un brodino di dadi preferisce i ravioli conditi con un buon ragù e un ottimo pecorino. Ma se gli si presenta sempre e soltanto il brodino, conoscerà solo quel sapore e finirà per convincersi che non c’è niente di meglio. Come dargli torto? E’ l’ unico che conosce!
Quando, invece, il ventaglio di possibilità è ampio, il bambino opera una scelta che spesso è sorprendente ,perché capace di mandare in tilt i luoghi comuni, che vogliono il bambino malato di televisionite acuta e di "rambombite" violenta.
Gli alunni delle elementari e delle medie di Budoni posti davani all’ alternativa : giorno-qualunque o giorno-incontro con Albino Bernardini, non hanno avuto nessuna esitazione.Hanno scelto di incontrare Albino, l’amico dei bambini. E il maestro di Pietralata non ha deluso le aspettative dei bambini-ragazzi. Al contrario! Li ha coinvolti totalmente facendo cadere, quasi per magia , (o , forse, per magia!), barriere di timidezza, eliminando rossori e incertezze , sollecitando e portando a galla la creatività…che è patrimonio di tutti e che è, o dovrebbe essere, fiore all’ occhiello di una scuola che veramente voglia essere nuova, diversa, vera. Alla fine dell’ incontro, tutti, maestri e professori compresi , sono andati via col sorriso , e con la certezza di portar via qualcosa che , prima dell’ incontro, non possedevano : un qualcosa di indefinibile, leggero e fresco come una ventata di ossigeno, fatto di allegria, voglia di comunicare e confrontarsi, di inventiva. E con un fermo proposito-promessa: quello di continuare ad incontrarsi anche con una corrispondenza che si scambio di pensieri, di riflessioni, di emozioni.
E’ un po’ come giocare a ping-pong; solo che a saltare da Budoni a Bagni di Tivoli non sarà la pallina ma le idee.Vi sembra poco? Grazie Albino!
(da "L’Ortobene")
Bernardini con un nipotino