Nel grembo dell’anima

 

Ti ho cercato dovunque

figlio mio.

Per un tempo infinito.

Ho camminato scalza

a mani nude

con un cuore a brandelli

tra i rovi di un distacco

che odorava di fiele.

Sa di vetro tagliente

la fatica del respiro che manca

e del passo che cede.

Ma sono andata avanti

scrutando

tra gli anfratti di una terra

che pareva infinita.

E tutta l’ ho percorsa

…ma non c’eri.

Ho camminato ancora.

Con lo sguardo.

Ho allungato la mano verso il cielo

per spostare la luce di una stella

…e ho sfiorato il tuo viso.

Ho adesso

nel grembo dell’anima

l’azzurro profumo di un giglio.