E’ in libreria il libro di Giulia Fossà , "The Bush show".

Verità e bugie di una guerra infinita.

Con due frasi particolarmenre significative , si apre il libro di Giulia Fossà "The Bush show". La prima, di J.F. Kennedy: "L’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità.".La seconda, di G. Paolo II : "La guerra è sempre una sconfitta per l’umanità.".

E’ un bell’invito – per tutti coloro che, come me, fanno della non-violenza una scelta di vita - ad entrare nelle pagine del libro . E Giulia Fossà accompagna il lettore in un viaggio che – anche attraverso le conversazioni di venti tra le più autorevoli voci della comunicazione italiana e internazionale – ci svela "le verità e le bugie del conflitto contro l’Iraq e dello scenario politico mondiale , mostrando ciò che si cela sotto la potente propaganda che investe l’opinione pubblica.".

E il viaggio prende il via da Firenze, "città della speranza", un paio di mesi dopo le celebrazioni dell’anniversario dell’11 settembre ; parte da quello "sciame di persone, volti, occhi, intelligenze che si incontrano nella città del Rinascimento per ricostruire un mondo nuovo nel segno di un progresso più equilibrato e di uno sfruttamento più giusto delle risorse del pianeta…per un futuro di pace .".

La domanda che l’autrice pone, e si pone, è lo stesso interrogativo che tanti di noi si rivolsero allora e continuano a porsi anche oggi : Ma le TV e i giornali dove erano e dove sono? E quando ci sono, che cosa ci raccontano? Che cosa sta accadendo?

"Il paradosso che ci troviamo a fronteggiare è una sorta di epidemia della non conoscenza- scrive Fossà - . Vediamo i segni della nuova peste : l’informazione – la massa di informazioni – non aggiunge, toglie, genera disinformazione. Ed è una peste che riguarda tutti e che causa appannamento della memoria e appiattimento dei valori , e che conduce a un gran vuto nel campo dei diritti… in un mondo che ha fame di diritti . E l’informazione è tra questi.".

Consapevole del fatto che meno informazione equivale a meno democrazia , che informazione manipolata o assente è furto della democrazia, l’autrice ci ricorda che "il disarmo intellettuale del giornalista conduce inevitabilmente al giornalismo in divisa che diventa , di conseguenza, straordinario strumento di guerra.". "Una guerra di parole, di dichiarazioni, di menzogne e di omissioni , per influenzare, ingannare, intossicare l’opinione pubblica. Così quando arriverà l’ora X , la guerra sarà ritenuta da ognuno di noi già inevitabile…".

"Rischio e passione – scrive l’autrice – accomunano tutti gli intervistati di questo libro. Ho chiesto loro di rispondermi fuori dai denti : per capire e far capire che cos’è la disinformazione.".Giogio Bocca, Furio Colombo,Giulietto Chiesa,Robert Fisk, Marcello Veneziani, Giovanni Bollea,Franco Cardini, Gino Strada, John Pilger ed altre voci davvero autoevoli parlano – fra le altre cose - di un giornalismo alle corde, di un’informazione deviata, piegata al potere per pigrizia, ignavia,paura, comodità e cento altre cose perché , come sottolinea Giulietto Chiesa " il quadro degli eventi del mondo che ci viene restituito dal sistema del mondo informativo è palesemente irreale. Il mondo vero non ha niente a che vedere con quello che emerge dal sistema della comunicazione. C’è deformazione intenzionale, incapacità professionale, e abbattimento del valore etico della professione".

"L’imperativo morale – scrive Giulia Fossà in premessa – è fermare la follia delle armi. E’ un’impresa che richiede un grande impegno collettivo che non si fermi al No , ma cominci ad immaginare una società diversa, uno sviluppo più equilibrato. Occorre rompere il silenzio e l’indifferenza. Il primo passo è un sistema dell’informazione al servizio dei cittadini e non del potere. Mi piace sognare una comunicazione capace di invertire il segno della globalizzazione.".

Il libro – tutto da leggere e assaporare – si chiude con una piccola mappa di alternative per difendersi dall’informazione canaglia. A fianco dela parola "libertà" si legge : "Si comporta , spiega Friedrich Durrenmatt, come il gas di cui è fatto il sole: tende ad espandersi senza limiti.".

Rosalba Satta Ceriale