L’Argentina chiama  e la Sardegna risponde

 

 

 

 

 

Ogni domenica mattina, dalle undici alle dodici, è possibile stabilire, e mentalmente percorrere, un ponte ideale che dall’ Argentina arriva, dritto dritto, qui, in Sardegna.

La trasmissione radiofonica-televisiva che mette in contatto l’Argentina con la  Sardegna ( e che è possibile seguire in diretta collegandosi, via Internet, al sito www.am890radiosoberanìa.com.ar ), ha per titolo “Sardegna nel cuore” . E già, questo, racconta varie cose…E’ presentata da una splendida signora sarda , Teresa Fantasia  che , da  circa sessant’anni vive nel sud-America. Ne aveva solo sette quando , il 31 dicembre del 1948, partì da Pattada e salì , con i suoi sei fratelli e i genitori , nella nave Santa Cruz. Nave che li avrebbe condotti lontano dalla loro terra natìa.

Cercare altre terre con la speranza di un futuro migliore…

Era il sogno di tanti allora. Ed è stato, sessant’anni addietro, anche il sogno-speranza dei genitori di Teresa, Nanneddu Fantasia – un calzolaio molto apprezzato e che ancora , in tanti, a Pattada ricordano - e Toiedda Zazzu.

Dovremmo ricordarlo più spesso , oggi, quando si affronta, in Italia, il discorso dell’immigrazione . Chi abbandona la propria terra – soprattutto se  si è responsabili del presente e del futuro dei figli - non lo fa mai a cuore leggero,  per spirito di avventura, per un bisogno di esplorare nuovi lidi. E’ spesso la necessità a dare un senso al passo , a dare forza ad una decisione sofferta.

Oggi Teresa, sposata felicemente con Eduardo, madre orgogliosa  di Juan Pablo  e nonna di Melina Sofia, abita nella città di Buenos Aires e   trascorre serenamente la sua vita da pensionata .Una serenità che quotidianamente si conquista con un fare e un dare che sorprende . I suoi interessi sono molteplici ma quello che maggiormente la gratifica è , appunto, il contatto domenicale  con la sua terra natìa e con i Sardi sparsi nel pianeta .

“Sardegna nel cuore” è una trasmissione bella da ascoltare . Ben costruita, concede spazio a tutti coloro che hanno qualcosa da dire e… da dare, se è vero – come è vero – che il condividere con altri i propri pensieri, la propria musica, la propria poesia, la propria arte insomma , crea una situazione sinergica che fa crescere, perché invita alla riflessione  , allo scambio di idee, alla crescita culturale .

Teresa parla ,  racconta , comunica – di volta in volta - ai suoi radio-ascoltatori  la storia e le novità che riguardano soprattutto la sua-nostra terra . E lo fa…con la Sardegna nel cuore! Emerge , infatti, dal suo dire, l’amore senza confini che ancora oggi la lega all’ isola dei nuraghi. E’ un cordone ombelicale mai spezzato, perché farlo avrebbe potuto creare , forse, problemi di identità o mancanza di memoria.

Il “taglio” - se si fosse verificato - non avrebbe , forse, tolto nulla al suo innato desiderio di “fare per costruire”, di dare agli altri per un bisogno, sincero, di condivisione, ma l’avrebbe molto probabilmente resa meno sicura, meno forte dal punto di vista cognitivo-relazionale. Questo suo continuo “dissetarsi” alle fonti sarde è un doveroso e piacevole viaggio a ritroso che, contemporaneamente, le consente il volo…perché , in tal modo, nulla viene tralasciato, nulla viene dimenticato o cancellato. Ma tutto contribuisce a costruire e, all’occorrenza, a  rafforzare, l’intelaiatura dei suoi nervi, dei suoi muscoli, del suo sangue e, perché no?, delle sue emozioni. Emozioni che diventano inevitabilmente nostre quando, la domenica mattina, apre la sua trasmissione con la voce di Andrea Parodi o Tonino Puddu, di Alessandro Catte o Piero Marras , di Andrea Poddighe o Quintomoro… Con la lettura di alcuni articoli tratti dai vari quotidiani e settimanali sardi …Con le interviste a Gino Marielli , a Marisa Sannia, a Giovanna Mulas, a Maria Giovanna Cherchi…Per , poi, parlare del nostro mare e del rischio della cementificazione selvaggia, della Madonna di Bonaria, del nuraghe Orolio - che va salvato -, del Coro Polifonico Oschirese…Perfino del profumo e del sapore del torrone di Tonara e di Pattada!

Teresa fa tutto questo con l’entusiasmo di sempre , e non dimentica mai – fra le altre cose - di far “sentire” i silenzi di pietra dei bambini del Chaco, del Darfour, dell’Uganda… e, all’occorrenza, le vocine di bambini più fortunati che, da vari paesi della  Sardegna , parlano con lei , tramite telefono, per raccontare i loro progetti di solidarietà e di  pace.

 

Rosalba Satta Ceriale