Quando arriva un pacco da Emergency...è
una festa per tutti! Ecco le ultime magliette che...
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appendiamo e...
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disegniamo! |
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Ci
arriva anche il giornale d Emergency che leggiamo e, all'occorrenza,
commentiamo. |
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Intanto
i cartelloni crescono....
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Classe V B |
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Che bello!
Massimo, il figlio della maestra Rosalba, ci manda, da Pisa,
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appendiamo
nell'andito...affinché tutti vedano e sentano il suono dolce |
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Ci manda anche...il cigno verde di Legambiente!
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Anche
quest'anno raccogliamo negli album le foto, i disegni, le |
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Antonio e Michael
lo sfogliano per voi... |
Da "Buskashì" (pag.110)
"Teresa, mitica presidente di Emergency, ha dato all’organizzazione il proprio stile e regole precise, come quella che le buone notizie si danno con un bicchiere di vino in mano. Teresa è una sorpresa, ogni giorno. Sorprende tutti coloro che la conoscono per l’intelligenza e la simpatia, perché è bellissimo ascoltarla, e guardarla. Sorprende per la sua capacità, unica, di capire le persone, di tenere insieme un gruppo, dando molto a tanti, anche nei momenti difficili. Poi, quando c’è qualcosa da festeggiare, o una bella notizia che allenti la tensione, Teresa si rilassa. E’ allora, quando la fine della tensione è ufficialmente certificata dal bicchiere rosso, che di solito se ne esce con commenti e domande bizzarre, e inizia a chiamare la gente con nomi altrui. Io sono stato per anni "Cecilia"…
Gino Strada ha già dedicato delle parole bellissime alla moglie Teresa, in "Pappagalli verdi".
Perché non rileggerle? E’ ciò che facciamo…
Da "Pappagalli verdi" (pag. 155 e pag. 156)
"Ho voluto metterla alla fine questa dedica, perché tutto quello che precede, esattamente tutto, è stato reso possibile dalla generosità, dall’intelligenza, dalla pazienza e soprattutto dall’amore di Teresa.
Così una dedica si è trasformata nella logica conclusione di questo libro che, anche se poca cosa, è interamente suo.
Lei lo ha "scritto" lasciandomi scorrazzare per il mondo, lasciando che togliessi a lei, e a nostra figlia, tempo, dedizione, sostegno, e purtroppo anche amore. Lei lo ha scritto, sopportando di non sentire mie notizie per mesi , pur sapendomi in zone di guerra, sobbarcandosi da sola l’educazione di una figlia e i cento guai di una famiglia, aspettando i miei ritorni, ascoltando ogni volta le mie preoccupazioni, coccolando i miei sogni e le mie follie. Senza mollarmi mai, anche quando lo avrei capito cento volte…
Non sono mai stato capace di dirgliele di persona fino in fondo queste cose, per lo stupido orgoglio che è sempre lì a proteggere la mia fragilità. Ma vorrei che lei sapesse che in ogni momento di questi lunghi anni, anche quando mi sentivo soddisfatto-indipendente-autonomo-realizzato, anche quando… non ho ma smesso di sentire dentro un po’ di tristezza, tanta nostalgia, un sacco di rimorsi. Spesso mi sono sentito un ladro, un truffatore. Avrei dovuto essere vicino a lei, darle amore e aiuto, partecipare ai suoi problemi, insomma esserci. E invece ero in giro a occuparmi di me e di gente strana, col turbante e con gli occhi a mandorla, di bambini altrui, di sconosciuti che ho curato perché andava fatto, ma forse, innanzitutto, per la mia personale soddisfazione. A qualcuno sarà stato utile.
Che cosa io abbia guadagnato non lo so, so di certo che cosa ho perso. Tornassi indietro, rifarei quasi tutto. Vorrei solo che al mio fianco, in ognuno dei tanti luoghi pieni di sofferenza che ho visto, ci fosse sempre lei. A consigliarmi, a impedirmi di sbagliare, a dividere con me momenti importanti, che solo la sua presenza avrebbe potuto rendere irripetibili.
A Teresa.
Cara Teresa Sarti,
come stai? Sono Alice. Ti scrivo per raccontarti un sogno. Io e Francesco (un mio compagno della sezione A) stavamo giocando con i nostri fratellini a Limpiddu (la frazione nella quale abito) e, all’improvviso, abbiamo visto te, Gino e Cecilia! Io e Francesco abbiamo subito telefonato ai nostri compagni di classe perché venissero subito ad incontrarvi, però, quando sono arrivati abbiamo capito che non eravate voi ma delle persone mascherate. Che delusione! Però sono contento perché almeno nel sogno vi ho incontrato.
Adesso ti saluto con un grande abbraccio da parte di tutti!
Spero di incontrarvi presto…
Alice
Piero Pelù recita "Pappagalli verdi"
In una intervista che abbiamo letto nel settimanale "Sorrisi e canzoni TV", Piero Pelù, parlando del suo ultimo CD, tra le altre cose dice: " Mi è sembrato bello trasformare un racconto di Gino in una canzone, nella quale io non canto ma recito su un tappetto musicale arabeggiante, con molti campionamenti di suoni islamici".
Anche noi, in classe, come Piero Pelù recitiamo da anni i capitoli più belli e toccanti di "Pappagalli verdi" e, oggi, di "Buskashì".
Pensate…molti li abbiamo perfino imparati a memoria! Non ci credete? Venite a trovarci…
"Federico
mostra il settimanale nel quale
Piero Pelù parla , tra le altre cose, del brano, tratto da
"Pappagalli
verdi" ,contenuto nell'ultimo CD intitolato UDS, cioè Uomo della
strada."
"Partendo
dall'articolo, si può giocare con l'analisi logica e
l'analisi grammaticale! Ed è sempre musica...