Le Foto , dove non diversamente indicato, sono di  Peppino Canneddu

 

 

 

Presentazione di Giovanni Piga

"Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera"(Neruda)

 

Giovanni Piga - Tonino Cugusi - Rosalba Satta - Ilenia Deriu

 

 

 

Una metafora chi, bortada i limba, cheret narrer : chi su sole non si podet cubare chin sa manu. Comente non si podet cubare sa poesia, su sole de sa poesia, chi istupat dae s’intranna de su poeta. E si su poeta o sa poetessa, in su casu nostru, est peri mastra de iscola, tando est galu prus difitzile a si frangher dalla luce tonificante della poesia e dell’amicizia, della pace e dell’amore per gli altri, soprattutto per i bambini che "masticano miseria e non giocano mai …". Come la luce, intensa , che irradiano i versi di questa gioiosa raccolta : A scuola con la poesia, di Rosalba Satta Ceriale.

Leggere una raccolta di poesie è per me sempre un’emozione nuova, un piacevole viaggio nell’anima dell’autore, alla scoperta dei suoi sogni segreti.

Se poi le liriche della silloge sono dedicate ai bambini e l’autrice è una donna , beh, il viaggio si presenta decisamente più interessante. Perché ti porta ad esplorare la spontanea innocenza del mondo dell’infanzia.

Un mondo che Rosalba Satta conosce e capisce a fondo, avendogli dedicato gran parte della sua vita di insegnante e poeta . Ha regalato ai piccini ammajos e incantos, gioia di sapere e apprendere, con i colori intensi della poesia e i teneri profumi propri dell’amore materno. Facendo lievitare i sogni di diverse generazioni di bambini col suo positivo ottimismo rivolto alla speranza : "Vi conosco bene, sapete? /Conosco a memoria il vostro viso, /le vostre lacrime/ il vostro riso…".

Rosalba "sa muoversi con delicata leggerezza nei meandri della fantasia – come bene scrive , nella prefazione, Federica Morroneconosce l’importanza dello stupore, sa preservare e difendere i sogni dalla frenesia del quotidiano, possiede la capacità poetica di vedere il poco come molto": perché nei valori del poco si respira l’incanto dell’universo.

Come dice D.M.Turoldo che con "un solo, umilissimo, verso si può fare grande l’infinito".

Rosalba conosce non solo il volto e i pensieri dei suoi alunni, legge benissimo l’animo anche dei giovani e degli adulti, e con la sua sensibilità poetica ne interpreta desideri e aspirazioni.

Se questa raccolta si legge come un qualunque libro di versi, tutto si presenta normale agli occhi del fruitore. Questa è una silloge particolare. Non solo perché scritta e dedicata ai bambini ma anche perché particolari sono le capacità espressive dell’autrice : perché Rosalba Satta Ceriale con la poesia insegna i reali valori della vita. La sua poesia veicola un vitale respiro di pace che trasmette, senza artifici, ai bambini gioia e desiderio di apprendere. Di imparare la vita.

"I suoi versi – citando ancora Federica Morrone – "sono anche un mezzo per imparare, giocando , regole grammaticali con cui spesso gli scolari fanno confusione". Ne sono esempio i versi in ottonari perfetti, di "La filastrocca del ghi e del ghe". Sentite che musica : Margherita ha preparato/gli spaghetti con le ghiande/ mezzo chilo di castagne/ tre ghiaccioli e una ghirlanda…." E "La filastrocca del ga, del go e del gu : "C’è un garofano in giardino /poi c’è un gufo piccolino /c’è una goccia di rugiada /e una gomma nella strada…". Ritmo e musicalità , ma soprattutto sostanza danno profondità a custas cantoneddas. Vediamo gli ultimi due versi di questa filastrocca : lo stridore tra la purezza della natura – la rugiada – e il malvezzo dell’uomo di inquinare l’ambiente : una gomma sulla strada (Ossimoro di immagini).

Oppure la tenera poesia dedicata al congiuntivo e al condizionale "Se avessi le ali" : dove, assieme al prezioso e diretto insegnamento, si librano leggeri delicati concetti lirici :"Se avessi le ali, volerei…./Arriverei lassù, oltre le stelle / e capirei perché son tanto belle / Se avessi avuto le ali, avrei volato!/ Ma senza ali, purtroppo, sono nato./Se son felice, però, lo sai che c’è?/Posso volare senz’ali e senza se!"

La naturalezza poetica di Rosalba non la scopriamo certo oggi, in questa sua ultima fatica. Io ebbi il piacere di conoscerla e apprezzarla come artista sin dai primi anni 80 del secolo scorso (potrei dire dell’altro millennio!), quando Rosalba, bontà sua, mi chiese di scrivere la prefazione alla sua prima raccolta di liriche "Poesie" assieme, niente di meno, al grande Mario Lodi che scrisse la presentazione.

Una raccolta importante, densa di significato sociale, affettivo e squisitamente lirico, nelle cui pagine si sente vibrare – come scrive Mario Lodi – "l’amore per il suo uomo , la nostalgia per l’infanzia, l’affettuoso rapporto col padre-peta, il senso della morte".

Poesia matura, verso balentes, dai contenuti universali umani quali : "il dolore, l’amore, la solidarietà, la felicità, tutto ciò che esprime in positivo il nostro essere consapevoli del mistero della vita e della morte".

Spicca anche nella sua prima raccolta la particolare attenzione che Rosalba, col suo istinto di madre ed insegnante, dedica al mondo dei bambini : "Dissetarsi alla fonte dell’infanzia è dolce/… e seguendo il tuo passo, rivivo/ senza nulla rubarti/ la sorpresa continua/ di un mondo che si apre/ con la generosità di una madre/ ai tuoi occhi di bimbo.

La purezza dell’infanzia e per l’infanzia , pulsa nel cuore di Rosalba. Respira nella semplicità e al tempo stesso nella profondità di ogni suo verso, siano essi rivolti a piccini o adulti. Poesia solare, immediata : ti prende per mano e ti conduce alla sostanza, ad assaporare l’essenza di quella libertà interiore, altrimenti celata nei meandri dell’anima .

Quella libertà che Rosalba definisce un "cavallo senza briglie" che va…"oltre le sbarre di un orizzonte misero, finito …".

Una fervida fantasia le consente di creare immagini di sogno, che destano stupore e incanto anche di fronte – come già detto – alle piccole cose. Nei suoi versi tutto si anima e acquisisce vitalità e incantu poeticu non solu in s’innossentzia de sos pitzinnos , ma peri in su sentiu de sos mannos.

Rosalba Satta sa muoversi con disinvolta leggerezza fra i bagliori e le ombre della vita, sa comunicare e farsi ascoltare da tutti, soprattutto - come ho già detto – dai bambini.

Con il linguaggio dell’anima, arriva dritta al cuore. Le riesce facile penetrare in profondità il fantastico quanto intricato mondo dei piccini. Su grabbu dechile e la spontaneità con cui si propone ai suoi alunni, fa sì che gli stessi si aprano e recepiscano in modo giocoso i suoi sapienti insegnamenti . Una didattica efficace ed istruttiva, la sua . Come un gioco che totalmente li coinvolge, rendendoli partecipi e, al tempo stesso, responsabili rispettosi degli altri . Vediamo un esempio : la delicata e significativa lirica "Preghiera di bimbo".

"Caro Gesù/ io non ti chiedo niente. /Ci hai dato già abbastanza:./la tua vita/spargendo in questo mondo /il seme dell’amore. E poi "E un futuro verrà/ senza assurde barriere/e cambierà perfino il verbo avere/Scomparirà :Io ho , tu hai, egli ha/ e rimarrà soltanto noi abbiamo…"

Un grande, compiuto messaggio di umiltà, pace, libertà ed uguaglianza.

O la breve quanto intensa, Versi con le ali, dove un bimbo si rivolge a Gesù con la stessa spontaneità con cui dialogherebbe con un suo coetaneo: "Caro Gesù/come si sta lassù?/Giochi , ogni tanto fra le nuvolette?/ Fischietti , qualche volte, canzonette?/ Io qui sto bene/ e lo sai perché?/ Ho un pallone di cuoio ed un gilè!".

Versi semplici dal sapore quotidiano , chi arriban deretu a s’istranna e ci dicono come si può essere sereni e felici anche con il poco. Come educare i bimbi al giusto valore delle cose. Con un uso semplice e creativo delle parole, dei suoni e della metrica, con pacata profondità di pensiero.

B’est chie est de animu caente e resessit bene a trasmettere all’esterno le proprie emozioni sotto forma di versi o con colori, come nella pittura ; per altri, chin su sentìu frittu , è compito arduo dipanare in versi o nella pittura esperienza intima e sentire collettivo, dar voce alle certezze, alle convinzioni personali, far luce sui dubbi che assillano ogni anima sensibile.

Poesia fritta e poesia caente …. Non a caso lo scrittore Marcello Argilli, nel parlare della poesia "caente" di Rosalba, così scrive :

"Io non sono un poeta, sono uno scrittore (che talvolta scrive filastrocche) .Ma credo d’avere un certo orecchio (e un amore) per la poesia, che mi fa sentire la differenza fra chi ambisce ad essere poeta e chi lo è veramente . Questo mi ha colpito nelle sue poesie: la naturalezza poetica, il dono di sentirsi e vivere poeticamente in rapporto al mondo".

S’anima de custa poetessa est unu chelu lucorosu ube non trabicat peruna nue de pessimismu o frassidade. Est unu fravile de mazines innidas e caentes, de poesia bertera, indissiadas semper a su contipizu de sa pache, de s’amore, de s’amistade : ocros a unu benente sicuru pro sos pitzinnos de oje : pro chi si facan omines balentes de su cras .

"Anche in un mondo di sordi/ io parlerei di pace…" Predomina in ogni lirica l’istinto materno di Rosalba, l’affetto viscerale che nutre per il mondo dell’infanzia :

"Lontano dagli occhi di troppi/ bimbi come te e me/ masticano miseria /e non giocano mai:/ non ne hanno la forza./Tacciono le loro labbra/ancorate nel porto degli ultimi/ Zoppicano perfino / i loro sogni di carta/. Oggi non voglio più nascondere/ il lungo , colpevole silenzio/Esco allo scoperto/ e do voce ai pianti di pietra".

Che potenza espressiva e di significato in questi versi…: "non voglio più nascondere/ il lungo, colpevole silenzio".

Anche Luther King parlava del colpevole silenzio delle persone oneste : "La più grande tragedia di questo secolo non sta tanto nel clamore chiassoso dei violenti, quanto nel silenzio spaventoso delle persone oneste".

Fin quando le persone oneste continueranno a nascondersi dietro il paravento dell’indifferenza o a tacere l’evidenza , gli abusi sui minori, sulle donne… i soprusi e le prevaricazioni continueranno a proliferare. Rosalba Satta Ceriale non sa stare in silenzio, la sua è voce libera che grida la verità contras su malufachere, pro amparu de sos prus debbiles, degli ultimi.

Questa raccolta "A scuola con la poesia", dall’apparente semplicità, esprime una poesia moderna e diretta, dove si avverte l’ansia del poeta, della mamma , dell’insegnante di squarciare la tenebra dell’indifferenza, di aprire un varco luminoso verso un mondo di libertà intritziu de pache e de amistade…dove tutte le persone, grandi e piccini , di ogni razza e di ogni colore , possano chiamarsi fratelli.

Versi gioiosi, liricamente felici respirano in questa breve raccolta, dove riecheggiano, nella purezza espressiva dell’autrice e nell’innocente gaiezza dei bimbi, sonorità, vibrabilità d’animo, profondità e risonanza.

Voglio chiudere leggendo custu frore de poesia e de amore chi est "Regali di Natale", ube s’anima dolimorjosa de Rosalba s’aperit i campu, regalande sos lucores innidos de s’anima sua a su mundu intregu:

" L’elenco dei regali/ è presto fatto : regaliamo stupore/ a chi non sa sognare/ Abbracci di parle/ a chi non vuol parlare./ A chi si sente solo/ coperte di tepore/ Ai grandi ed ai piccini/…profumo di poesia/…e così sia!", di quella pace e di quella poesia di cui Rosalba Satta Ceriale est unu fravile semper inchesu…e in impreu.

"Ogni uomo in buona salute – dice Baudelaire – può fare a meno di mangiare per due giorni, della poesia, mai". Il poeta si serve delle parole per esprimersi. E le parole , quando sono armoniose e bene contipizadas s’una chin s’atera, comente sunu sas de custa regorta, hanno il potere di creare delle immagini, delle emozioni e dei significati balentes, sotto forma di matafore, ossimori, paradossi.

Una serena riflessione finale sulla poesia di questa poetessa ci renderà di certo più consapevoli dei potenti strumenti di canto e di cura che ci regala per la vita la poesia…la sua poesia.

Grazie Rosalba per lo stupore e l’emozione che anche a noi stasera hai voluto regalarci chin sa dilichia e sa galanìa de sos versos de custa rosa ’e

Lentore, de custa prenda ’e poesia.

 

Giovanni Piga e Tonino Cugusi

 

L'intervento di Rosalba Satta

Perché un libro di poesie dedicato ai bambini?

 

Per chi mi conosce , la risposta può apparire scontata . Semplice : un’insegnante elementare che scrive poesie da sempre, è facile che, prima o poi, scriva un libro di poesie dedicate ai bambini.

E’ vero. Ma non è solo questo. Oggi che , più di ieri, ho tempo a disposizione per pensare , ho capito (riflettendo su ciò che accade alla scuola in generale, e alle scuole materne ed elementari in particolare ) che rivolgersi ai bambini in età scolare per favorire la loro crescita cognitivo-relazionale non è solo un dovere, ma un obbligo.

Con questo libro ho scelto, appunto, di rivolgere la mia attenzione a tutti coloro che non hanno diritto di voto, che non hanno peso politico e che , perciò , hanno necessità di adulti significativi che li rappresentino. Adulti che diano loro ciò che credono di saper fare meglio … per aiutali a crescere in maniera responsabile e serena.

Per natura sono un’ ottimista. Ma oggi non trovo, per quanto mi sforzi , nessun motivo per esserlo . L’ottimismo per avere un senso deve necessariamente far riferimento a qualcosa , appigliarsi magari a pochi dati, che devono però esserci nel presente e/o nel futuro immediato. Io , oggi , non ne vedo … e non perché sia miope. Ciò che balza agli occhi, in maniera sempre più chiara, è la scarsa considerazione che si ha nei confronti della scuola e della cultura in generale.

Tagli, tagli, tagli … Si tagliano risorse adducendo motivazioni a dir poco assurde, quando il vero motivo mai apertamente dichiarato o ripetuto abbastanza, è quello che, visto che bisogna riassestare un bilancio male amministrato e, quindi, disastrato, tanto vale tagliare nel settore culturale perché , come qualcuno ha avuto la sfrontatezza di affermare , "la cultura non si mangia".

Se ci pensiamo un attimo, può essere vero. Per chi considera l’uomo solo come consumatore, cioè semplice tubo digerente, la cultura è un optional. Un di più. Un ornamento del quale, in tempi di crisi, si può fare a meno.

Ma per chi considera l’uomo nella sua integrità … questa affermazione risulta più pesante e mortificante di una bestemmia.

Non a caso Gramsci affermava esattamente il contrario, e cioè che un Comune si distingue , e cresce, e si rafforza e percorre il sentiero della civiltà, quando sceglie di investire in cultura soprattutto in periodi di crisi …

Che fare? Stare alla finestra attendendo tempi migliori senza logorarsi il fegato , tanto- non- c’è- speranza, o rimboccarsi le maniche e darsi da fare perché si metta un bel punto-e-a-capo e prenda il via un cammino diverso?

Per dna, non mi sono mai sentita una spettatrice o un suddito. Tengo molto al mio ruolo di cittadina, alla mia libertà e , da credente, sono convinta che la libertà sia, insieme al miracolo della vita, un dono divino , un regalo che è necessario apprezzare . E, soprattutto, difendere … costi quel che costi.

La canzone che adesso canteranno i Talinos l’ho scritta oltre vent’anni addietro … e pare scritta oggi. E questo, non perché io abbia virtù profetiche, ma perché , osservando bene, non era difficile scorgerne i segnali . E’ intitolata "Hapo a remenare", "Mi darò da fare.(Canzone Talinos "Hapo a remenare")

Investire in cultura, in tempi di crisi, significa a mio parere, difendere e rafforzare la libertà di tutti, e avere in mente un obiettivo preciso : l’idea di un futuro migliore.

Investire in cultura significa, anche e soprattutto risparmiare … perché sarà più difficile che si creino , poi , le condizioni per l’apertura di centri di recupero . Ogni apertura di un centro di recupero in più , da parte dello Stato, sarà – e non può che essere – l’inaugurazione di un fallimento precedente. E’ come festeggiare una sconfitta. E’ quello che vogliamo?

Detto questo … perché il mio libro è rivolto soprattutto ai bambini delle scuole materne ed elementari?

Non solo perché alle elementari ho insegnato per oltre 35 anni e lì, tra quei banchi, il mio cuore continua virtualmente a sostare, ma anche e soprattutto perché la loro è l’età "delle prime volte"e queste prime volte devono poter essere vissute con la stessa gioia dell’imparare a camminare e a parlare.

Ci avete mai pensato? La conquista della capacità motoria e del linguaggio sono tra le conquiste più difficili , in assoluto , nella vita dell’uomo. Eppure il bambino impara ad apprenderle e a impadronirsene nei primi anni di vita . Con gioia.

Perché accade ? Perché siamo noi adulti che sollecitiamo e viviamo con altrettanta gioia queste due conquiste. Se provassimo ansia o timore , il bambino l’avvertirebbe e ne verrebbe condizionato.

L’età delle prime volte … E’ questo il periodo che dobbiamo riempire di cose belle, di parole e pensieri che sappiano suggerire altre parole ed altri pensieri.

E chi, più della poesia, può aiutarci in tal senso?

E’ un mezzo didattico- educativo fenomenale, che consente – quando ben utilizzato - il raggiungimento di risultati straordinari . Io me ne sono servita per oltre venticinque anni , portando avanti un progetto di sperimentazione alla scrittura poetica dei bambini. Unico laboratorio, in tutta Italia, sopravvissuto per tanto tempo. La poesia non era una disciplina a parte. Era il fulcro intorno al quale ruotava tutto il mio – e non solo mio! – "fare scuola".

Solo un esempio, tra i tanti. Insegnavo allora in una seconda elementare. La classe si trovava in un vecchio edifico che prima aveva funzionato come ufficio postale. I bambini arrivavano alla spicciolata. Era mia abitudine attendere l’ingresso di tutti, mettendo nel mangianastri un nastro di poesie di Montale; poesie recitare da Arnoldo Foà. Per oltre un mese, non chiesi mai niente ai bambini. Feci finta di nulla. Un giorno scelsi di non mettere il nastro. Fu Fiorella – lo ricordo bene – a chiedermi:

-E oggi il nastro, mae’?

Feci finta di non capire.

-Quale nastro?

-Mae’…"Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino…" Recitò la poesia. Tutta. E la recitò con un sentimento che certamente la voce di Foà aveva contribuito a trasmettere. Mi permisi di domandare , rivolgendomi a tutti i bambini, che cosa avessero loro suggerito quei versi , e Sara , di getto, mi rispose "l’amore mae’…", " è una dichiarazione d’amore". .

Ricordo che, l’anno successivo venimmo a sapere che la figlia di Montale, a Olbia, avrebbe tenuto un incontro sulla poesia del padre. Decidemmo di andare col pulmino della scuola. Nel momento riservato alle domande del pubblico, chiesi se fosse possibile far recitare alcune poesie di Eugenio Montale. Il Si fu stiracchiato, non convinto. Quando i tre bambini recitarono l’atmosfera , già carica di bello, diventò avvolgente. Ne parlarono ad Olbia per giorni. Nel rientrare a Budoni, Daniela sospirò e disse : "Questo è stato davvero un incontro prezioso , bellissimo".

Questo per dire che il ventaglio poetico è ampio: si può fare tutto. Andare da Montale a Garcia Lorca, da Neruda ad Aleardo Aleardi , da Piumini a Marcello Argilli.

Di una cosa, però, deve essere consapevole il bambino , fin dai primi anni della scuola materna. Che la creatività appartiene a tutti, ad ognuno di noi. Che è dentro ognuno di noi e che aspetta solo di venir fuori.

Il bambino deve sapere , da subito, che il poeta non è un essere divino , ma uno di noi … che dice le cose scrivendole, studia le parole, cerca di metterle in un certo ordine e le interpreta a modo suo. E regala emozioni. E risveglia sentimenti , troppe volte, sopiti.

Quante volte, davanti a determinanti comportamenti violenti e criminali di figli che uccidono genitori e fratelli, di vicini che uccidono vicini, di gruppi di minorenni che violentano e perseguitano altri minorenni, abbiamo sentito parlare di "anestesia di sentimenti"? Troppe volte, purtroppo. E l’analisi è quella giusta. Abbiamo dimenticato o , nel migliore dei casi, sottovalutato questo tipo di educazione sentimentale. Gli avvenimenti di questi giorni, ne sono un ulteriore testimonianza : poiché ci stanno convincendo che è il denaro il metro di tutte le cose , cercare uno scorciatoia per raggiungerlo , magari vendendo il proprio corpo, pare naturale, ovvio, da persone che sanno il fatto loro…

E’ necessario ricominciare … prima che sia troppo tardi. Dobbiamo insegnare l’amore, la solidarietà, la fratellanza . Il rispetto. Per se stessi e per gli altri.

Dobbiamo insegnare ai nostri figli e ai nostri alunni a guardare un metro oltre l’orizzonte : a sollevare lo sguardo verso il cielo.. E non occorre ,per imparare a farlo,essere credenti… ma persone capaci di rapportarsi agli altri in maniera serena.

"Se i dieci comandamenti fanno cilecca – amava ripetere Dossetti – state almeno alla Costituzione come tavola di morale civile, di principi e valori non discendenti dall’alto, ma portati in alto dal ribollire della Storia .".

Dobbiamo insegnare ai nostri figli-alunni ad avere delle passioni , a coltivare dei sogni e ad averne cura.

A non rinunciarvi mai. I sognatori sono una razza difficile da estirpare , da condizionare, da imbrigliare.

A questo proposito mi viene in mente una considerazione-riflessione letta nel libro (stupendo!) di Sepulveda , "Il potere dei sogni".

"Una volta  una giornalista argentina , amica mia,  intervistò un miserabile trafficante d’armi che ricopriva la carica di ministro nella nazione sorella, e a un certo punto gli chiese se credeva nei sogni. Il miserabile rispose di no e aggiunse che "quel problema"  si curava con l’aiuto della psicoanalisi."

E poi…

"Sicuramente esistono individui che temono i sogni, i sognatori e la capacità di sognare, ma i sogni e i sognatori sono una presenza inestirpabile"

E infine…

 "Mi considero un sognatore, ho pagato un prezzo abbastanza alto per i miei sogni, ma sono così belli e intensi, che ogni volta tornerei da capo a pagarlo.".

La poesia è la chiave giusta per aprire, prima, e spalancare, poi , le porte dell’anima. Ci insegna a tenere a freno la parte oscura – che ognuno di noi ha – e a dar luce e sfogo a quella positiva .

Ciascuno di loro – tornando ai bambini - può imparare a costruire NON il pensiero "giusto" ma il "suo" pensiero … ad essere , cioè , veramente creativo,giocando con le parole, scoprendone, pian piano, le sfumature, le metafore, le similitudini.

I bambini son capaci di sentire il rumore delle parole che cadono, la musica dei versi che volano ; si divertono a giocare a nascondino con gli anagrammi , a costruire acrostici, a inventare parole nuove nei limerick , a contare, danzando con le mani, le sillabe per costruire gli aikù : diciassette e non di più, ne muore l’aikù, cita un vecchio detto.

La poesia è rivoluzione … perché mette sottosopra, rompendo gli schemi.

Il bambino non devo dire, dare o scrivere la risposta che l’adulto si attende, ma la sua. Nasce , anche qui, per logica conseguenza, il rispetto del pensiero divergente : l’ascolto e l’eventuale apprezzamento del prodotto dell’altro.

La poesia è un aiuto prezioso anche per l’arricchimento del linguaggio. Ricordate cosa disse a proposito delle parole Don Milani , rivolgendosi ai suoi alunni?

"Una parola in meno che conoscerete, sarà un calcio in culo in più che avrete dalla vita." Forse non parole sante, ma parole vere.

Il mio libro vuole essere un aiuto educativo –didattico in più , sia per gli insegnanti che per i genitori. Ho messo insieme poco più di una quarantina di poesie che aiutano ad esorcizzare le loro paure (Uno strano diavoletto, La Befana vien di notte ) a rivolgere lo sguardo al cielo per smettere di chiedere e imparare a fare e dare ( Preghiera di bimbo), a conoscere il Natale di ieri fatto di poco che pareva tanto, da confrontare con l’eccessivo consumismo di oggi(La notte santa )

Nel libro sono contenute anche le poesie-filastrocche che aiutano i bambini a superare determinate difficoltà , delle poesie dedicate alle festività più importanti

Ad esempio la Pasqua…( Una musica nuova) , una poesia dedicata al congiuntivo e al condizionale (Se avessi le ali).

L’ultima poesia contenuta nel libro, a conclusione delle mie e dopo le due scritte da mia figlia Luciana quando aveva nove anni, è di mio fratello Paolo (a lui e a mio fratello Luciano ho scelto di dedicare questo libro per dire loro ancora una volta che il tratto di strada percorso insieme loro è stato un privilegio, un dono davvero prezioso).

La poesia è intitolata "Ai bambini".

Poteva mancare una poesia dedicata a mio padre, considerato il fatto che sapevo che il libro sarebbe stato pubblicato quest’anno , l’anno in cui ricorre il suo decennale? Potevano o possono non esserci , anche oggi, riferimenti a lui… che mi piace immaginare presente? Impossibile.

In questi cinque versi è racchiuso tutta la mia riconoscenza e il mio grande, grandissimo affetto di figlia. (A mio padre) (Canzone Etnias, come risposta "da parte di babbo)

C’è dell’altro, nel libro. Ma non possiamo leggere tutto.

Per concludere, una poesia che parla di Un sogno perfetto . L’ho scritta con un unico obiettivo- speranza : che la guerra diventi un tabù … esattamente come la schiavitù ; speranza che, che prima o poi, dovrà pur diventare realtà. Per forza di cose. Per scelta obbligata. Perché – come ci ricorda Raniero La Valle nel suo "Prima che l’amore finisca"- , " la storia è ancora nelle nostre mani. Possiamo andare avanti e riaccendere il futuro. Dobbiamo forzare l’aurora a nascere…"

Un sogno perfetto, dunque. Poesia che è stata vestita di musica dai Talinos che , adesso, la canteranno. Ascoltiamola insieme. Io ho terminato. Grazie di cuore a tutti.

 

Ascolta la canzone :

 

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Intervento di Graziella Fois

 

Graziella Fois  ( foto di G.F.)

 



Mi chiamo Graziella e nella vita faccio la maestra.Il 27 gennaio del 2005 dalla scuola di Budoni ho ricevuto la mia prima nomina come supplente. Pensai subito che quella data sarebbe  rimasta memorabile nella mia vita professionale e umana.
Scoprii col tempo che lo sarebbe diventata per un’altra ragione,
 ancora più grande : ad accogliermi, spaesata e titubante com’ero, in quell’aula colorata - di cui avverto ancora i profumi allegri e chiassosi-, con Lina c’era la maestra Rosalba.
Ci riconoscemmo immediatamente : scoprimmo con orgoglio che Nuoro ci
 aveva generato e cresciuto entrambe, fino a meravigliarci quando, conversando, avemmo la certezza di aver abitato a lungo persino nella stessa casa, seppur in anni diversi. Seppi quasi subito che era figlia di Ziu Franzischinu, e capii da sola che doveva, solo per questo, essere speciale.
Ricordo perfettamente la disposizione dei banchi e ciascun visino degli alunni, dei quali saprei ancora oggi ripetere il nome. E ricordo lei, carismatica, presente, personalità suadente e rassicurante.
Fummo colleghe di modulo per tre mesi : pochi, è vero, per poter programmare dei contenuti, pochi per poter seminare e raccogliere
 
frutti, pochi per poter valutare; non abbastanza per provare la gioia
di promuovere la vita di un bambino. Ma, vi assicuro, sufficienti per scoprire la bellezza dell’insegnamento e non volerlo lasciare più ; sufficienti per respirare la passione, l’umanità, la competenza di Rosalba : donna, maestra e collega della quale ho sperimentato la poesia.
Perché, vedete: ciò che si legge con gli occhi nel suo libro, io ho avuto il privilegio di vederlo realizzato nei fatti. Ciò che si assapora nelle sue pagine, io l’ho potuto vedere "vivo" ogni qualvolta
Rosalba educava alla  pace, all’empatia, alla solidarietà; ogni qualvolta parlava delle meraviglie di Emergency, dell’animo buono di Gino Strada, della ricerca d’infinito di Tiziano Terzani, della capacità, forza e necessità del dialogo di Giulietto Chiesa , ogni volta che nella nostra aula risuonavano i versi di Piero Marras, capace, con la musica, di far passare valori grandiosi che mille
discorsi non sarebbero riusciti a dire.Ogni volta che la poesia, mai imposta ma presentata, affascinava,
ammaliandoli, i loro cuori e quelle menti piccine ma già così grandi.
Nei versi vissuti di Rosalba, la sua più grande forza : "Inondiamo la Terra di luce, di canti e poesia, per un mondo diverso che sa di magia, di voglia di dare, di dire, d’affetto : è un mondo speciale, è un sogno
perfetto". Che si può realizzare!. Perché dall’arsura dei tempi che viviamo , ci salveranno la musica e la poesia, amava ripetere.
"A scuola con la poesia" . perché davvero lei è capace di fare, vivere e far vivere la poesia.

 

Rosalba Satta e Liberato Ceriale

 

 

Le poesie recitate da Ilenia Deriu :

Testi di Rosalba Satta

Recitate da Ilenia Deriu

 

Preghiera di bimbo

 

Caro Gesù,

io non ti chiedo niente.

Ci hai dato già abbastanza :

la tua vita

spargendo in questo mondo

il seme dell’Amore.

I grandi

- quelli col cuore piccolo -

distratti dal rumore della vita

han costruito case e cose

scordando di innaffiare

quel tuo piccolo seme.

E dal freddo del niente

è nato solo il pianto.

Ma noi che siamo piccoli

con il cuore più grande del tuo cielo

innaffieremo il seme

colorando d’amore

- del tuo Amore -

il nostro oggi di bimbi.

E un futuro verrà

senza assurde barriere

e cambierà perfino il verbo avere:

Scomparirà

"io ho, tu hai, egli ha"

e rimarrà soltanto "noi abbiamo"

che sarà il risultato

di una diversa e giusta divisione

che non avrà per resto

neanche una mano tesa.

Per la rivoluzione dell’amore

noi ti preghiamo.

 


 

 

La notte santa

 

Le scarpe erano lì

accanto al letto

che prometteva sogni.

Nel mio sguardo di bimba

l’ansia di un arrivo

da terre lontanissime.

Il mistero

dava un battito in più

ad un cuore in attesa.

Ricordo ancora

quella notte speciale

dove si può volare.

Era la Notte Santa.

Al risveglio

nelle scarpe

- accanto a un letto

che sogni aveva dato -

profumo di dolci

e noci e mandarini.

Era quello il suo dono.

Babbo Natale

- il babbo di ciascuno -

era arrivato.

Il ricordo

si veste ancora di musica e poesia.

Pareva tanto il poco.

Bastava per riempire una giornata

fatta di cose vere, genuine …

Ma il regalo più caro
io lo rivedo lì
nello sguardo di un padre
che avrebbe voluto
offrirmi il mondo intero
ma solo il poco
- che a me pareva tanto! -
soltanto il poco c’era.


 

Uno strano diavoletto

 

Ieri ho conosciuto un diavoletto!

L’ho trovato seduto accanto a letto…

Mi aspettava:

leggeva "Topolino"

e ogni tanto schiacciava un pisolino.

No!

Non mi sono affatto spaventato :

mi ricordava ET e ci ho parlato.

Era adirato

confuso

e ha balbettato:

"Di fa-fare il dia-diavoletto

mi son proprio stu-stufato!".

Ha il tridente di gomma americana

e le corna di dolce alla banana.

Non punzecchia , per dispetto, il mio culetto

per questo l’ho ascoltato con affetto!

Il diavoletto che conosco io

non odora di zolfo o carboncino

ma soltanto di panna e mandarino.

 


 

Se avessi le ali

 

Se avessi le ali, volerei.

Andrei nel mondo della fantasia

e ruberei tre sogni e una magia.

Se avessi le ali, volerei …

Arriverei lassù, oltre le stelle,

e capirei perché son tanto belle!

Se avessi le ali, volerei …

Andrei lontano, verso i prati che

non ho mai visto, e giocherei con te.

Se avessi avuto le ali, avrei volato

ma senza ali, purtroppo, sono nato.

Se son felice, però, lo sai che c’è?

Posso volare senz’ali e senza se!

 


 

Una musica nuova

 

… e con la Pasqua

arriverà quest’anno

la voglia di pensare

ad un mondo migliore?

Rinasce la natura

… perché non l’uomo?

Sorgerà

- già lo sento -

quella voglia di pace

che spezzerà catene

e spazzerà gli inganni.

Scoppierà dentro il cuore

e coprirà la terra

del sapore del cielo.

Lieviteranno i sogni

e una musica nuova

indicherà il cammino.

Andremo avanti, insieme …

 


 

A mio padre

 

Il pensiero

inzuppato di buono

danza parole chiare

ossigenando il cuore.

Ancore e ancora … grazie! 

 


 

 

Ai bambini

 

L’amore più puro.

E’ vostro.

Tutto ciò che non è falso.

E’ vostro.

Sentire la bellezza del momento.

E’ vostro.

Baciare negli occhi

il cavallino rotto.

E’ vostro.

Vi amo

partecipe

di questa enorme esplosione.

(Paolo Satta)

 

Rosalba Satta e Ilenia Deriu

 

Poesie cantate durante la serata da Talinos ed Etnias :

 

Un sogno Perfetto


E morto il diritto
è nata la guerra
armiamo le mani
bruciamo la terra
uuuuuuu
I ponti distrutti
separano i cuori
l’amore è sepolto
son di moda gli orrori
uuuuuuu
E  Dio che ora piange
è assente nel cuore
dell’uomo che spara
che sposa l’orrore
si spara dal cielo
si piange si muore
è un urto terribile
è tutto un fetore.

Battiamo le mani
tocchiamo la terra
ha senso la pace
è assurda la guerra
uuuuuuu
Apriamo le mani
abbracciamo la terra
se vogliamo un domani
ripudiamo la guerra
uuuuuu
E Dio che sorride
è adesso nel cuore
spargiamo nel cielo
e ovunque l’amore
spargiamo nel cielo
un canto infinito
è giusto sognare
è un nostro diritto
c’è un mondo diverso
che sa di magia
di canti di luce
di sogni e poesia
di voglia di dare
di dire e d’affetto
è un sogno speciale
è  mondo perfetto


(Parole di Rosalba Satta - Musica di Roberto Zoncheddu )

 

 

Talinos

 

Chin sa luche  ’e su coro


(A fiza mea, Rosalba)
(F.Satta A.Melis)


Cando
su mese  ’e maju allughet
montes  , baddes e campuras
…delissias d’incantu
tue, parma istimada, ses mama
soberana e bella poetessa ,forte e delicada .
Sas frinas chin manos de seda accasazan su bolu,
su bolu  ’e puzones in artu in sos  chelos biaittos
su nuscu  ’e sos frores , semper disizosu, illebiat nobellas d’
ispantu…
Ma custos versos , fiza ,
pintos chin su pinzellu  ’e s’anima ,
non s’irbentian mai ca juchen s’alinu d’unu babbu chi t’istimat…
Crara
che-i sa luche  de su coro
ispera innida de  tempus benidore
semper pronta a isparghere in  agheras
s’ispiritu mannu  de sonnios de felizidade
(chin) s’isettu chi cras dias essere jaja dizzosa
potas semenare labores mannos d’amistade
ti do, fiza  ’e  coro, tottu  cosas bellas chi fachen  su mundu
tesoro.
Ma custos versos, fiza,…


(Cantano gli Etnias)

 

Etnias

 

 

Ninna prenda  ’e  oro

(A Luciana)
(F. Satta A.Melis)


Una rosa ’e beranu
tottu iffusta ’e lentore.
Ses s’istella ’e manzanu
su respiru ’e s’amore.
Chin sa luna, tesoro ,
ti ricamo in segretu
sas paragulas d’oro
sos profumos d’affettu.
E cominzo a ti pintare
chin sas abbas de  sumare
sas iscarpittas de lana
bistireddos de linu
una dommo bittiana
unu friscu zardinu.
Dormi, dormi galana
Cando a manna su mundu
ziras tottu contenta
chin amore profundu…

Custu coro chi commo
pranghet, canta pro tene:
lizu bellu ’e sa dommo
frore caru ’e su bene.
De su coro sa frama,
dormi in brazzos de mama.
De sa mendula in frore
sa bellesa e s’amore.
Su corredo ti preparo
chin s’azudu divinu.
Sas bertudes t’imparo
chin s’affettu ’e su sinu.
Chin sas nues de  su chelu
Deo ti preparu su belu.
Su bestire ’e isposa
chin profumos de rosa.

Cando mama diventas
si de mene t’ammentas
beni a mi bisitare
chi t’hapo a regalare
frores e pinzos d’oro
fiza bella s’e su coro !

(Cantano gli Etnias)

 

 

Hapo a remenare

(R.Satta-R.Zoncheddu)

 

M’han issire sas alas e hapo a bolare

prus innedda ’e s’irfadu e sa malissia

de sos imbirgos de sa zente

chi si bendet pro nudda

m’han issire sas alas

e hapo a bolare

in libertade..

Oje tottu mi paret affusu

s’anima mea ingrisada

sola, disisperada est pranghende

in su banzicu ’e chelu

affranzande sa luche…

M’han issire sas alas e hapo a bolare

prus innedda ’e sas cossorjas

locos de ideales casti casticaos

e de sos pessamentos ligaos

de s’ocrada ommolighinada

cundennada a sichir a bier

pisiliches de nudda.

Oje tottu mi paret affusu

s’anima mea ingrisada

sola e disisperada est pranghende

in su banzicu ’e chelu affranzande sa luche…

Pro abbrazzare s’ispantu ’e s’isperanzia

hapo a remenare

chin sa luche ’e su coro!

 

 

 

 

Luciana Ceriale e Rosalba Satta

 

Riflessioni post serata …

 



E’ andata! Alla grande! Superando perfino le mie più rosee speranze.
La sala-teatro della biblioteca Sebastiano Satta , gremita fino all’entusiasmo , raccoglieva persone che , da tempo, avevano deciso che lì, il 21 aprile, si sarebbero ritrovate … per vivere e condividere con me l’emozione del “battesimo” del mio nuovo libro.
Generalmente la presentazione di libri di autori anche famosi non riempie la sala. A meno che non si tratti di autori stile Travaglio, Augias, Eco …
Attendevo il 21 aprile con apparente calma ma , dentro , l’ anima era in subbuglio.
Avrebbero partecipato tutti coloro che su facebook avevano confermato la loro presenza?
E gli amici di sempre raggiunti al telefono?
Sapevo di poter contare sull’aiuto dei miei fratelli e di amici carissimi ma … il 21 coincideva col giovedì santo è, perciò, con impegni di carattere religioso per alcuni.
In ogni caso , poi, sarebbe stata una giornata lavorativa per tanti …
Erano tutti pensieri che si rincorrevano nella mia mente e che, a volte, avevano come risposta un ottimistico “andrà tutto bene”, dall’altro uno sconfortante , ma sempre speranzoso, “chissà …”.
Il 21 è arrivato … e la sala della biblioteca Sebastiano Satta, si è pian piano riempita : amici di sempre, amici di ieri, conoscenti, parenti, politici che guardano alla cultura con interesse, ex alunni …
Li avevo davanti e avrei voluto abbracciarli tutti ad uno ad uno.
E con lo sguardo l’ho fatto più di una volta.
La serata è stata, a mio avviso, stupenda.
Il sodalizio tra musica e poesia, in genere, è sempre un connubio riuscito … perché “spezza” , alterna a momenti di grande attenzione, momenti più distesi.
La stessa “tecnica” l’ho sempre utilizzata nel mio fare scuola con risultati positivi. E’ accaduto anche il 21.
E quando a regalare musica e canto sono – come in questo caso - due gruppi come i Talinos e gli Etnias … il successo è assicurato. Quattro brani inediti musicati e cantati davvero con la voce del cuore.
Come in altre occasioni, prima del mio intervento, ho voluto ringraziare determinate persone.
L’ho fatto per dovere e con immenso piacere.
L’ho fatto dimenticando , per l’emozione , qualche nome .
So bene che accade spesso.
Voglio , però, recuperare oggi … perché se c’è qualcuno che ha creduto fin dal primo momento al valore didattico-educativo del mio “A scuola con la poesia” , è stato lui : un ex alunno, oggi consigliere comunale, Franco Deledda. Più esattamente : se il Comune di Budoni ha scelto di acquistare e regalare a tutti gli alunni e gli insegnanti delle scuole materne ed elementari il mio libro , l’ha deciso anche e soprattutto sotto la spinta dell’entusiasmo e dell’interesse manifestato dall’ex alunno di ieri e dall’amico carissimo di oggi .
Grazie, Franco. So bene che hai condiviso con me le gioia di una serata da ricordare, e che a te interessano poco o nulla le gratificazioni pubbliche.
Ma ti dovevo questa carezza. Spero ti arrivi con la stessa intensità con la quale te la invio. Grazie ancora. Col cuore.
Oltre Franco, ho dimenticato di ringraziare anche l’amico Peppino Canneddu.
Uomo buono, profondamente onesto, scrittore con la passione per la fotografia. E’ venuto da Budoni , sacrificando un suo giorno libero,per riprendere la serata, armato di cinepresa e macchina fotografica.
Ha accolto il mio invito con l’entusiasmo di un adolescente … e le foto scattate, inviatemi, poi, via Internet, sono semplicemente stupende.
Si “sente” che ogni scatto ha non solo una sua logica, ma una sua magia. Più di una volta ho avuto occasione di comunicarglielo . “Dalle tue foto viene fuori insieme all’immagine, la poesia …”.
E’ accaduto anche stavolta.
Col tempo, realizzerà anche un dvd che racconterà la serata, e sono certa che verrà fuori qualcosa di speciale.
Grazie anche a te, Peppino. Con la stima e la riconoscenza di sempre.
A distanza di oltre una settimana (oggi è il 30 aprile) sento ancora addosso e dentro l’anima “il tepore fresco” della serata.
Avevo bisogno di questa brezza, di questo sussurro di primavera.
A tutti, ma proprio a tutti, ancora e ancora … GRAZIE!


Rosalba

 

 

 

 

Altri momenti della serata ( clicca per ingrandire ) :

 

Rosalba e Gavino Satta Rosalba Satta Libri in esposizione

Saluti Saluti Dediche

Il Sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi e l'Assessore alla cultura Leonardo
Moro Pubblico Sindaco e Assessori di Budoni

Il pubblico presente Franco Deledda - Pietro Brundu - Rosalba Satta - Manlio Cossu Momenti - Foto scattata da Graziella Fois

Momenti - Foto scattata da Graziella Fois Momenti - Foto scattata da Graziella Fois Momenti - Foto scattata da Gavino Satta Momenti - Foto scattata da Gavino Satta Momenti - Foto scattata da Gavino Satta Momenti - Foto scattata da Gavino Satta Momenti - Foto scattata da Gavino Satta